26 LUGLIO 2024
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 24843 del 24 giugno 2024, ha stabilito che la modifica dei dati identificativi della targa di un veicolo mediante nastro adesivo configura il reato di falsità materiale commessa dal privato in certificati o autorizzazioni amministrative, ai sensi degli artt. 477 e 482 del codice penale.
La condotta non costituisce un illecito amministrativo di circolazione con targa non propria o contraffatta, come previsto dall’art. 100, comma 12, del Codice della Strada. La sentenza ribadisce che la contraffazione che inganna anche gli operanti, rilevata solo dopo approfonditi accertamenti, non può essere considerata un falso grossolano.