News

Casi Risolti: Stalli di sosta riservati per i veicoli del Comune

6 MAGGIO 2024

Si richiede parere in merito all’istituzione di parcheggi vicino alla porta di ingresso del Palazzo Comunale, stalli di sosta riservati agli automezzi di proprietà del Comune. 
Dato che la Piazza del Comune non ha parcheggi liberi per la sosta, ma solo parcheggi blu, e ovviamente i veicoli dell’Ente in uso al personale hanno necessità di sostare vicino all’ingresso del Comune, sono a richiedere il vostro parere, poiché l’articolo 7 del C.d.S. specificatamente non prevede di riservare stalli di sosta per queste categorie di veicoli.

Se si intende riservare i posti per i mezzi istituzionali ciò si ritiene consentito, nei limiti in cui si ravvisi in detta necessità un interesse pubblico prevalente, come pare sussistere nel caso di specie dove con la riserva dei posti si agevola una pubblica attività svolta nell’interesse generale; si tenga conto che se è vero che l’articolo 7 codice della strada indica i casi in cui si possono riservare spazi per la sosta è anche vero che in generale l’ente proprietario della strada può disporre limitazioni e divieti alla sosta e che il regolamento, con la figura II 79/c ha individuato il segnale composito per la sosta consentita, non solo ai mezzi di soccorso e di polizia, ma anche più in generale ad “altri mezzi di pubblico interesse”. 

Ovviamente, non potranno sostare le auto private dei dipendenti pubblici, salvo se autorizzati all’utilizzo del mezzo privato nello svolgimento delle proprie funzioni.  

Quindi, è possibile riservare gli stalli di sosta, oltre che per le ipotesi espressamente tipizzate dall’articolo 7 del Codice della Strada, anche a necessità diverse, ove sia motivato il prevalente interesse pubblico, ma per giustificare queste concessioni di carattere eccezionale è necessaria la coesistenza delle seguenti condizioni:
carattere preminente di interesse pubblico dell’ordinanza, che configuri il chiaro soddisfacimento di un pubblico interesse, che deve trovare corrispondenza in una situazione obiettiva. In altri termini, si deve trattare di un interesse collettivo riferibile ad un bisogno effettivamente sentito dalla collettività, ritenuto con ciò escluso ogni caso di sosta per la privata utilità o comodità delle persone od impiegati e funzionari locali e non per l’immediato e diretto esercizio delle attività di pubblico interesse, cioè del “pubblico” che accede agli uffici;
esistenza di una correlazione logica fra il fine da perseguire ed il provvedimento adottato.