Il rilancio del mobility manager nelle aziende e nelle PA
Aumentano le richieste per la figura professionale resa obbligatoria per grandi Comuni e imprese dal Decreto Rilancio
24 MAGGIO 2021
In base alle recenti disposizioni veicolate dal Decreto Rilancio, la figura del mobility manager è divenuta obbligatoria per le aziende con più di 100 dipendenti e per i Comuni con popolazione superiore a 50 mila abitanti. Compito di questo particolare ruolo dirigenziale è pianificare gli spostamenti verso l'ufficio dei dipendenti, in special modo nell'ambito di centri urbani particolarmente trafficanti. L'obiettivo è incentivare soluzioni alternative improntate alla mobilità sostenibile (carsharing, carpooling, bike sharing aziendale, trasporto pubblico).
In Italia sono attualmente 850 i mobility manager, inseriti in special modo in ambito aziendale, mentre soltanto 66 professionisti ricoprono questo ruolo presso gli enti (dati Euromobility). Eppure, l'intervento legislativo al riguardo non è recente: detta figura professionale è stata introdotta dal d.lgs n. 22/1997, cd. Decreto Ronchi. Tuttavia, soltanto la recente obbligatorietà ha comportato un reale interesse di aziende e Amministrazioni in tale senso. Nel frattempo, ConfMobility ha annunciato la prima edizione del master executive sul mobility manager, ideato in collaborazione con la School of management di Torino. Il master è rivolto a dipendenti, dirigenti e addetti alle risorse umane, nonché a tutti coloro intenzionati ad acquisire nuove competenze e professionalità in materia di mobilità innovativa, integrata e sostenibile. Sempre in questa direzione è collocabile l'iniziativa della stessa ConfMobility, assieme a Cepas, l'ente di certificazione del gruppo Bureau Veritas specializzato nella certificazione delle competenze e nella qualificazione della formazione: inaugurare uno studio di fattibilità volto allo sviluppo di un modello di certificazione delle competenze del mobility manager, in modo tale da valorizzare questa nuova figura dirigenziale.