
La direttiva del Ministero dell’Interno per l’accesso in carriera dei nuovi segretari comunali
Una circolare del Viminale chiede alle Prefetture di vigilare sugli eccessi dell’istituto
27 GIUGNO 2025
Nell’art. 1 della direttiva emessa dal Ministero dell’Interno in data 9 maggio, è ribadito il “il fabbisogno dei segretari comunali e provinciali, per l’anno 2025, in 98 unità, ai fini dell’accesso in carriera di nuovi segretari, per l’intera quota delle facoltà assunzionali”.
Si legga anche: “Nuove modalità di retribuzione per i segretari comunali e provinciali”
Dentro il contesto normativo: Decreto PA
Il 7 maggio è stato approvato definitivamente il Decreto PA, d.l. 25/2025 tramite il quale entra in vigore l’art. 9, comma 2-bis che impone nuovi obblighi per ogni neo-iscritto segretario comunale, il quale dovrà “partecipare annualmente ad almeno sei procedure di nomina pubblicizzate per la copertura delle sedi di segreteria della sezione regionale dell’albo di iscrizione per le quali è in possesso dei requisiti per la nomina ovvero, in mancanza, presso altre sezioni regionali, dandone comunicazione all’albo di competenza.”. In caso di inosservanza, il segretario comunale subirebbe la cancellazione dall’albo. Tuttavia, la parte del decreto più vincolante è quella a norma delle conseguenze della mancata nomina dopo 5 anni previo superamento del concorso. In questo caso il neo-segretario “Qualora non consegua la prima nomina entro il termine massimo di cinque anni dall’iscrizione all’albo, è comunque cancellato dall’albo”. L’obiettivo del decreto è quello di concretizzare un sistema più versatile per evitare di riempire l’albo di futuri segretari mai nominati.
Problematicità: rispetto del TUEL
La funzione del decreto, completa nella sua teoria, manca di una valida trasposizione concreta. L’art. 97 del TUEL (Testo Unico degli Enti Locali), tutela la nomina di un segretario titolare: “Il comune e la provincia hanno un segretario titolare dipendente dall’Agenzia autonoma per la gestione dell’albo dei segretari comunali e provinciali”. Ciò nonostante, i neo-segretari non sono una scelta su cui ricadono molte Amministrazioni (soprattutto quelle dei Comuni sotto i 5mila abitanti) che preferiscono rivolgersi a segretari già titolari con, spesso, più di un incarico su molteplici Enti. Il motivo principale è il vantaggio economico: il, cosiddetto, “segretario a scarico” comporta meno costi per il Comune; rimane la mancanza di un effettivo obbligo che vincoli il sindaco ad assumere un segretario titolare.
La risultante è un albo gremito di potenziali segretari in attesa di una concreta posizione lavorativa all’interno dell’Amministrazione.
La direttiva del Ministro Piantedosi si contestualizza in questo panorama e intende intervenire per spronare l’assunzione di nuovi segretari.