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Contratti PA, primi segnali di apertura nella trattativa sulla sanità

La vertenza sui rinnovi contrattuali del comparto sanitario resta tesa, ma l’ARAN apre al dialogo con le Regioni su punti chiave
 
 
 
 

4 GIUGNO 2025

Dopo settimane di stallo, si intravede un primo spiraglio nella difficile trattativa per il rinnovo del contratto della sanità pubblica. Il faccia a faccia tra ARAN e sindacati, che finora aveva lasciato impantanata la firma finale, si è concluso ancora senza un’intesa, ma con qualche novità significativa che potrebbe sbloccare il confronto nei prossimi giorni.
Durante l’incontro, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, guidata da Antonio Naddeo, ha espresso disponibilità a discutere con le Regioni alcune richieste centrali avanzate dal sindacato Nursing Up, che con il suo 6,43% di rappresentatività gioca un ruolo decisivo nella trattativa.

I nodi sul tavolo: elevate qualificazioni e turni over 60


Due i punti cruciali al centro dell’ultima sessione: da un lato, l’ampliamento dei criteri di accesso all’area delle “elevate qualificazioni”, l’anticamera della dirigenza sanitaria; dall’altro, la proposta di inserire vincoli più rigidi nella gestione dei turni per i dipendenti over 60, tema particolarmente sentito nei reparti ospedalieri più stressati.

L’ombra dell’erogazione unilaterale


Sul fronte governativo, intanto, il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha rilanciato, nei giorni scorsi, l’ipotesi di una erogazione unilaterale degli aumenti, qualora il negoziato continuasse a non produrre risultati. Una mossa che alimenta tensioni con la Fp Cgil, ferma nel ritenere che lo stallo dipenda dalle scelte dell’esecutivo.
Se le aperture di Aran riusciranno a trovare una sponda concreta nelle Regioni, potrebbe riaprirsi la strada per una firma del contratto. Ma il rischio di un nuovo slittamento grava anche sulle tornate contrattuali future, già finanziate con l’ultima legge di bilancio. In questo scenario fluido, il ruolo dei sindacati confederali – e in particolare del blocco Cgil-Uil – resta determinante per disegnare l’equilibrio finale del sistema.