CCNL Funzioni Locali 2022-24 dalla pre-intesa alla firma definitiva: un percorso ancora lungo
Il contratto prevede incrementi retributivi medi mensili lordi pari a 136,76 euro per tredici mensilità, corrispondenti a un aumento del 5,78% sul monte salari 2021
11 NOVEMBRE 2025
Il rinnovo del contratto collettivo per il CCNL Funzioni Locali 2022-2024 ha fatto un passo in avanti con la firma della pre-intesa tra ARAN e sindacati, che definisce tanto la parte normativa quanto quella economica. Ma la firma non equivale ancora all’efficacia. Prima che gli aumenti possano arrivare in busta paga, l’accordo dovrà superare l’esame della Corte dei conti, cui spetta la verifica di compatibilità finanziaria. Solo dopo il via libera potrà avvenire la stipula definitiva.
Alla luce dei tempi tecnici e dei precedenti (per il contratto 2019-2021 l’iter si chiuse in circa tre mesi), appare difficile che il procedimento si concluda entro il 2025. Gli effetti economici, di conseguenza, sono destinati a manifestarsi solo nel corso del 2026, quando gli enti potranno aggiornare le retribuzioni e riconoscere gli arretrati.
Gli aumenti previsti e le ricadute sulle finanze locali
Il contratto prevede
incrementi medi mensili lordi pari a 136,76 euro, corrispondenti a un aumento del
5,78% sul monte salari 2021, cui si somma uno 0,22% per il trattamento accessorio. In concreto, gli stipendi dei dipendenti pubblici aumenteranno di circa
140 euro al mese per tredici mensilità.
Si tratta di un impegno non trascurabile per i bilanci degli enti locali, che dovranno fronteggiare il doppio effetto: da un lato,
l’adeguamento delle retribuzioni ordinarie, e dall’altro il
pagamento degli arretrati relativi al quadriennio 2022-2025. L’assenza di spazi finanziari immediati e la chiusura ormai prossima dell’esercizio 2025 impongono una gestione prudente delle risorse disponibili, in attesa che il contratto diventi pienamente operativo.
Bilancio e contabilità: le mosse da pianificare per il 2026
Dal punto di vista contabile, gli enti dovranno programmare già nel
bilancio di previsione 2026-2028 le somme necessarie per coprire gli arretrati, utilizzando le
quote accantonate del risultato di amministrazione presunto. Sarà quindi necessario deliberare una
variazione di bilancio di competenza del Consiglio, previa ricognizione da parte della Giunta ai sensi dell’
art. 187, comma 3-sexies, TUEL.
Gli enti in disavanzo dovranno rispettare i vincoli sull’utilizzo dell’avanzo, mentre tutti gli altri sono chiamati a
verificare la congruità degli accantonamenti già iscritti nei bilanci 2024 e 2025. Qualora le somme non fossero sufficienti, potranno intervenire con ulteriori variazioni o incrementi in sede di rendiconto.
Infine, è prudente
conservare risorse anche per il futuro contratto 2025-2027 e per il personale dirigente e i segretari comunali, categorie per le quali la contrattazione 2022-2024 non è ancora stata completata.