Legge di Bilancio 2026, l’UPI al Senato: mancano risposte e risorse per continuare a investire nelle Province
Il presidente dell’UPI, Enzo Lattuca, denuncia l’assenza nella manovra di misure per riequilibrare i conti delle Province e garantire la manutenzione di scuole e strade. Tra le richieste: fondi strutturali per investimenti, sicurezza e riduzione dei divari territoriali
7 NOVEMBRE 2025
Articolo La Legge di Bilancio 2026-2028 non convince le Province italiane. Nel corso dell’audizione al Senato, il presidente dell’Unione delle Province d’Italia (UPI), Enzo Lattuca, ha espresso un giudizio fortemente critico sulla manovra economica, evidenziando come il testo non offra risposte alle principali istanze avanzate dal comparto provinciale.
Secondo Lattuca, il provvedimento trascura temi cruciali quali il riequilibrio finanziario, gli investimenti in infrastrutture scolastiche e viarie e il rafforzamento del personale, mettendo a rischio la continuità dei servizi e la sicurezza dei cittadini.
Le criticità della manovra e le richieste dell’UPI
Nel suo intervento, il presidente dell’UPI ha denunciato la mancanza di
misure per risolvere lo squilibrio finanziario delle Province, stimato in oltre
920 milioni di euro, e l’assenza di
piani strutturali di investimento.
Lattuca ha sottolineato che, nonostante le difficoltà economiche, le Province gestiscono un patrimonio pubblico strategico, in particolare
le scuole superiori e la rete viaria provinciale, che richiedono interventi urgenti di manutenzione e messa in sicurezza.
Tra le
richieste avanzate al Governo e al Parlamento, figurano:
-l’istituzione di un
fondo pluriennale da 1,5 miliardi di euro per la modernizzazione e la sicurezza degli edifici scolastici;
-un
fondo da 300 milioni annui per il monitoraggio e la messa in sicurezza delle gallerie sulla rete stradale provinciale;
-un
piano straordinario di investimenti per ridurre i divari economici e infrastrutturali delle aree interne, anche utilizzando i fondi di coesione non spesi.
L’UPI chiede inoltre un intervento normativo urgente per
coprire i costi derivanti dagli aumenti contrattuali del personale, stimati in circa
42 milioni di euro l’anno, che oggi gravano interamente sui bilanci provinciali, comprimendo la capacità assunzionale degli enti.
La questione istituzionale e il futuro delle Province
Oltre alle carenze finanziarie, Lattuca ha ribadito la
crisi istituzionale in cui versano le Province, ancora prive di un quadro stabile di funzioni e governance a dieci anni dalla riforma Delrio. “Chiediamo di sapere – ha affermato – se entro la fine della legislatura si intenda intervenire, anche solo parzialmente, per restituire alle Province certezze organizzative e amministrative. Non è una questione politica: è una questione di efficienza per il Paese”.
L’UPI ha trasmesso al Parlamento un
documento ufficiale con le proprie proposte di modifica alla manovra, mirate a garantire sostenibilità ai bilanci, capacità di investimento e stabilità istituzionale agli enti di area vasta, attori fondamentali della coesione territoriale e dello sviluppo locale.