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ANCI: Sulle dotazioni organiche 2019-2021 parere condizionato. Chiarire riparto delle risorse

8 OTTOBRE 2019

Con comunicazione del 27 settembre 2019 l’ANCI commenta la recente decisione espressa nella conferenza unificata, precisando che “Sul punto abbiamo espresso un parere condizionato alla presa visione della nostra informativa sui dati relativi alla scuola dell’infanzia assicurata in molti territori dai comuni. Nonostante si riconosca lo sforzo del Ministero dal punto di vista organizzativo non è ancora chiaro il riparto delle risorse tra diversi ordini di scuole e soprattutto non sono trasparenti i criteri di distribuzione territoriale”. Così la vicesindaca di Firenze e presidente della commissione Istruzione Anci, Cristina Giachi, commenta la Conferenza Unificata di ieri, la prima dopo l’insediamento del nuovo governo, che presentava all’ordine del giorno il decreto del Miur, di concerto con il Mef, sulla determinazione delle dotazioni organiche del personale docente per il triennio 2019-2021, che conterà circa 769mila posti in organico, tra questi complessivamente circa 48mila posti di potenziamento nei Comuni.

“Mancano le risorse per coprire completamente gli orari ancora garantiti dai Comuni – spiega Giachi – e non si ha notizia dell’attuazione del piano nazionale integrato educazione ed istruzione sullo zero-sei, in particolare sul punto del coordinamento pedagogico che deve essere inserito anche per la scuola statale. Ci aspettiamo, inoltre – conclude la vicesindaca di Firenze – l’apertura del tavolo tecnico sull’individuazione dei criteri per l’attribuzione degli organici, momento fondamentale per attuare quella piena collaborazione del Governo centrale con i territori, invocata dal Ministro dell’Istruzione”.

A rappresentare Anci in Unificata è stato il vicepresidente Anci e sindaco di Chieti, Umberto Di primio: “Abbiamo rimarcato – riferisce Di Primio – che l’incremento dei 2mila posti per l’estensione del tempo pieno nella scuola primaria sono insufficienti rispetto all’effettiva domanda che ci viene dai territori. Auspichiamo quindi – conclude il vicepresidente Anci – che per gli anni successivi venga previsto un potenziamento dei posti e soprattutto che siano previste risorse  già da questa legge di bilancio per  sostenere i costi del pasto  del  personale insegnate  e  ATA che i Comuni sostengono per la quasi  totalità e a  cui andranno ad aggiungersi anche quelli per questi 2 mila nuovi insegnati”.