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Via libera al riparto di 190 milioni per ristori Tosap, tassa soggiorno e contributo Imu sisma 2016

24 NOVEMBRE 2021

Ammonta a circa 190 milioni di euro il totale delle risorse sbloccate dalla Conferenza Stato-Città in favore dei Comuni per mancate entrate su imposta di soggiorno, minor gettito Tosap e Cosap e ristoro Imu per i fabbricati dei Comuni colpiti dal terremoto 2016.

Nel dettaglio, saranno 100 i milioni ripartiti per la mancata riscossione 2021 dell’imposta di soggiorno, del contributo di sbarco e del contributo di soggiorno. Il saldo va a integrare i 250 milioni già erogati nell’anno in corso e i 400 milioni ripartiti nel corso del 2020.

Sono invece 82,5 i milioni liberati per ristorare i Comuni (periodo 1ottobre – 31 dicembre 2021), del minor gettito derivato dalle occupazioni di suolo pubblico e dall’esonero del pagamento di Tosap e Cosap, esteso all’intero 2021 per un totale annuo di 330 milioni di euro. Nell’esprimere l’intesa, il delegato alla Finanza locale e sindaco di Novara, Alessandro Canelli, ha però ricordato che “la norma di semplificazione e le relative agevolazioni scadono il 31 dicembre 2021. E’ necessario quindi mettere a regime la procedura autorizzatoria semplificata”.

Fondi anche per i Comuni colpiti dal sisma del 2016. Si tratta di 9,6 milioni di euro che verranno erogati come anticipazione del contributo Imu (seconda rata 2021) per l’esenzione dei fabbricati inagibili interessati dal terremoto del Centro Italia del 2016.

Infine, parere favorevole, che accoglie una precisa richiesta dell’Anci, sulla proroga dei termini per l’affidamento dei lavori derivanti dai contributi del Decreto Sud destinati a finanziare, per un totale di 300 milioni di euro, infrastrutture sociali dei Comuni delle regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. I nuovi termini sono: 31 marzo 2022 (anziché 2 luglio 2021) per i contributi 2020; 30 giugno 2022 (anziché 30 settembre 2021) per i contributi 2021; 31 dicembre di ciascun anno di riferimento per le annualità 2023 e 2024 (anziché 30 settembre di ciascun anno).