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Vincoli assunzionali negli Enti locali: il Governo annuncia un progetto di riforma

Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta: “Riscrivere le norme in funzione della spesa per personale qualificato legato ai trend che si stanno incrementando”

17 NOVEMBRE 2021

Sulla base di quanto lamentato da diversi Enti, il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta ha dichiarato, durante l'audizione presso la Commissione Bilancio alla Camera, che il Governo provvederà a una revisione della disciplina sui limiti delle capacità assunzionali già nel decreto 152/2021 di attuazione del Recovery Plan.

“L’obiettivo generale del provvedimento – ha chiarito Brunetta - è quello di raggiungere ulteriori milestone e target il cui conseguimento è previsto, secondo il PNRR, entro il 31 dicembre prossimo”. Per quanto riguarda la Pubblica amministrazione, il decreto prevede due novità importanti per i professionisti che saranno assunti per l’attuazione del PNRR da un lato, annullamento dell'obbligo di cancellazione dall’albo o dall’Ordine professionale di appartenenza, nonché la facoltà di optare tra il regime previdenziale di provenienza e quello correlato all’assunzione a tempo determinato presso la PA. Al riguardo, sono più di mille gli incarichi di collaborazione previsti dal Decreto Reclutamenti a supporto delle attività di semplificazione; inoltre, è assicurata per tutte le PA la possibilità di associarsi a FormezPA.

Infine, per quanto attiene ai vincoli assunzionali, Brunetta ha confermato il netto peggioramento cui si è assistito nel corso del tempo: “Negli ultimi 10 anni il personale degli Enti locali è diminuito di quasi il 20%, negli ultimi 20 anni di quasi il 30%. I Comuni hanno visto da un lato diminuire la qualità e quantità dei servizi forniti ai cittadini, dall'altro hanno visto una stagnazione degli investimenti. Oggi, però, serve un’operazione di grana fine” - ha affermato il ministro Brunetta in conclusione - “anche stante il processo di digitalizzazione in atto, i Comuni hanno carenze specifiche di personale per gli investimenti. Manifestano, cioè, esigenze di personale qualificato in virtù dell'aumento degli investimenti fissi lordi fino a 15 miliardi annui, anche grazie al PNRR. Di fatto, si assisterà a un minor fabbisogno di personale per le funzioni che saranno digitalizzate e a un maggior fabbisogno delle figure legate alla curva degli investimenti. Il ragionamento che stiamo facendo, dunque, è quello di riscrivere le norme riguardanti le potenzialità assunzionali dei Comuni in funzione non di generici indicatori di spesa corrente e di costi del personale, ma di spesa per personale qualificato legato ai trend che si stanno incrementando (investimenti, servizi alla persona). Significa correlare i fabbisogni assunzionali agli obiettivi che hanno trend incrementali, rendendo le regole non ottuse e piatte, ma intelligenti, in funzione dei bisogni dei Comuni in questo particolare periodo storico".