Cassazione: la TIA 2 è sempre appellabile, anche per cause di modesto valore ed anche contro il giudice di Pace
27 OTTOBRE 2025
Un principio di diritto chiaro
La Terza Sezione Civile della Cassazione con l’ordinanza n. 14707 del 31 maggio 2025, ha stabilito che le cause relative all’intimazione di pagamento della TIA 2 non possono essere considerate “di equità”, e dunque restano sempre appellabili.
La motivazione: la TIA 2 come prestazione imposta
Secondo i giudici, la TIA 2 – disciplinata dall’articolo 238 del Codice dell’Ambiente – non è una semplice tariffa contrattuale, ma una prestazione patrimoniale imposta. Di conseguenza, riguarda un diritto indisponibile, cioè un ambito sottratto alla libera disponibilità delle parti.
Effetti per il contenzioso
Le sentenze del giudice di pace in materia di TIA 2, anche quando la somma in gioco è inferiore ai limiti di legge, devono essere considerate pronunciate “secondo diritto”. Pertanto, il cittadino potrà sempre proporre appello, senza subire le restrizioni previste dall’art. 339, ultimo comma, c.p.c.
Implicazioni operative per gli enti locali
La decisione impone agli uffici tributi comunali e ai gestori di servizi ambientali una maggiore attenzione nella fase di accertamento e riscossione. L’ampia possibilità di appello potrebbe infatti allungare i tempi del contenzioso e aumentare i rischi di soccombenza per errori procedurali.