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Superbonus: i danni derivati dal silenzio su un’istanza di accesso

Con la sentenza del TAR Campania del 27 marzo 2023, n. 1890, si stabilisce che la PA deve consentire l'accesso se il documento contiene notizie e dati che attengono alla situazione giuridica tutelata

5 MAGGIO 2023

Attraverso la sentenza del 27 marzo 2023, n. 1890, il Tar Campania si esprime a seguito del decreto aiuti quarter e del decreto cessioni con il quale si è avuto modo di vedere una modifica alle disposizioni originarie del decreto rilancio in materia di Superbonus e di cessioni del credito. Tali modifiche hanno infatti complicato l’accesso alle agevolazioni fiscali destinati alla riqualificazione energetica anche a seguito dei ritardi della Pubblica Amministrazione.
 
La sentenza fa riferimento alla richiesta fatta a un Comune al fine di conoscere lo stato legittimo dell’edificio. Il problema è sorto nel momento in cui il Comune è rimasto inerte e silente per più di trenta giorni dal momento in cui ha acquisito l’istanza. Ciò ha fatto sì che il condominio avrebbe dovuto accontentarsi di un’aliquota di detrazione del 90% e non del 110%. A seguito si è espresso il TAR che ha ritenuto legittimo il diritto alla consultazione e all’ottenimento di una copia della concessione edilizia e delle pratiche edilizie dell’immobile.
 
Il TAR ha evidenziato che la PA deve garantire l’accesso qualora i dati contenuti nel documento richiesto contengano informazioni relativi alla situazione giuridica tutelata. Nel caso in questione sussistono interessi:
  • diretti, ovvero correlati al soggetto richiedente;
  • concreti, ovvero relativi alla volontà di acquisire dati e informazioni;
  • attuale, ovvero rilevanti in termini di concreta potenzialità sulla acquisizione, conservazione o gestione di rilevanti beni della vita;
  • strumentale, in relazione alla necessaria correlazione con situazioni soggettive meritevoli di protezione alla luce dei vigenti valori ordinamentali.