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Coronavirus: sblocco degli avanzi e oneri urbanizzazione per far fronte alle spese dell'emergenza

Le risorse che il Decreto "Cura Italia" ha messo immediatamente in campo per dare una boccata d'ossigeno a favore delle maggiori spese correnti connesse all'emergenza in corso

17 MARZO 2020

Avanzo, proventi delle concessioni edilizie, risparmi dalle quote capitale mutui. Sono le risorse che il decreto Cura Italia mette subito in campo per dare una boccata d'ossigeno a favore delle maggiori spese correnti connesse all'emergenza in corso. Il decreto interviene poi con una miniproroga al 31 maggio dei termini di legge per l'approvazione del bilancio di previsione 2020/22 e del rendiconto 2019, accompagnata da una dilazione di 4 mesi per i fabbisogni standard di Province e Città metropolitane.

Andiamo con ordine. In considerazione della situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, limitatamente all'esercizio finanziario 2020, gli enti locali possono utilizzare la quota libera dell'avanzo di amministrazione per il finanziamento di spese correnti connesse all'emergenza in corso, in deroga alle ordinarie modalità di utilizzo previste dall'articolo 187, comma 2, del Tuel, ferme restando però le priorità relative alla copertura dei debiti fuori bilancio e alla salvaguardia degli equilibri di bilancio. Ancora, pur nel rispetto del principio di equilibrio di bilancio, per l'anno 2020 gli enti locali possono utilizzare, anche integralmente, per il finanziamento delle spese correnti connesse all'emergenza in corso, i proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni previste dal testo unico per l'edilizia, fatta eccezione per le sanzioni relative a interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire (articolo 31, comma 4-bis, del Dpr 380/2001).

*di PATRIZIA RUFFINI (dal Sole 24 Ore) – In collaborazione con Mimesi s.r.l.