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Legge di Bilancio 2020, le ultime novità verso l’ok finale

La moderata soddisfazione dell’ANCI per l’adozione di alcune misure che riguardano i Comuni

11 DICEMBRE 2019

La Manovra 2020 arriva al momento decisivo: dopo gli emendamenti concordati dalla maggioranza, si comincia a votare con l’obiettivo di giungere in Senato venerdì 13 dicembre. Dal vertice di maggioranza dello scorso weekend è scaturito un accordo su alcuni aspetti della Legge di Bilancio 2020 da emendare. In primo luogo, la tassa sulle auto aziendali è stata azzerata. Azzerato pure il gettito previsto di 300 milioni nel 2020, ma ci sarà comunque una riduzione dell’imponibile fiscale sulle auto promiscue affidate ai dipendenti, operazione comunque a saldo zero. In effetti, un dipendente che guida una 500 aziendale avrebbe potuto subire un aumento di tassazione pari a 673 euro, se ha un reddito da 28 mila euro annui. “Ci siamo resi conto – spiega Conte – che poteva avere qualche impatto problematico, ci sono arrivate tante segnalazioni dalle imprese del settore”. Con lo slittamento le imprese avranno “tutto il tempo di adottare le strategie aziendali. Altro aspetto rilevante, il rinvio di 3 mesi della tassa sulla plastica. Scatterà, quindi, da aprile 2020 e non da gennaio come in precedenza. Non si applicherà inoltre agli imballaggi di plastica compostabile e biodegradabile, ai dispositivi medici e agli imballaggi medicinali. Si applicherà invece su tutti gli altri imballaggi, comprese le bottiglie per le bevande, con un costo aggiuntivo non più di 1 euro al chilo, ma con una riduzione dell’85%.

A dispetto delle critiche piovute da più parti sulla Manovra emendata, il presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, ha espresso una certa soddisfazione per l’adozione di alcune misure che riguardano i Comuni: “Ringraziamo il Governo per aver ascoltato il nostro appello, un appello accorato di tutti i sindaci senza distinzioni per ragioni politiche, geografiche o demografiche, perché si azzerasse finalmente il taglio di 564 milioni. Un taglio di risorse imposto nel 2014 e terminato nel 2018, ma fino a questa Manovra mai restituite ai Comuni e solo ora parzialmente ristorate. Restituire agli amministratori locali capacità di spesa, sia pure graduale e dopo anni di tagli impressionanti, significa consentire di garantire servizi ai cittadini, cioè dare loro le risposte che dai sindaci si attendono”.