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Autonomia regionale: il giudizio dei governatori

In relazione alla bozza di legge quadro dopo il via libera in Conferenza Regioni

4 DICEMBRE 2019

“Si tratta di una vittoria di tutti, che non ha colore politico: ne usciamo tutti rinfrancati”. Sul testo per l'autonomia regionale differenziata c'è stato il primo passaggio informale Stato-Regioni, poi dopo un'altra e definitiva approvazione in Conferenza Stato-Regioni, “il testo andrà in Consiglio dei ministri per l'approvazione, poi ovviamente il Parlamento resterà sovrano”. Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, al termine della Conferenza Stato-Regioni del 29 novembre spiega che “ora il Sud ha una cintura di sicurezza. Del resto, l'autonomia intesa come sussidiarietà è scolpita nella nostra Costituzione da sempre. Così, avremo uno Stato più snello e più forte”. Quanto ai Lep, i livelli essenziali delle prestazioni, "si faranno entro 12 mesi dalla firma dell'intesa e varranno per tutti - assicura Boccia - Questo allarme sulla spesa storica è falso, lanciato in malafede".

Boccia inoltre dichiara: “Se vogliamo non perdere tempo e siamo tutti d'accordo, lo facciamo dentro la Legge di Bilancio in maniera condivisa, ed è la mia proposta. Se lo si fa, lo si fa alla luce del sole, non è un 'emendamentino', è una proposta e tra l'altro è un ddl già collegato alla Manovra perché l'ho messo nella Nadef. Quindi stiamo giocando a carte scoperte, lo sto dicendo ovunque. Se lo si fa, lo si fa alla luce del sole dando il tempo al Parlamento di esprimersi”.
Per il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana "C'è una condivisione di fondo, ci sono alcuni dettagli da modificare e migliorare. Non ci può non essere intesa su una legge che esprime i principi già contenuti dall'accordo Bressa e dalla legge n. 42". Ma occorre "non far pagare i costi dei Lep alle Regioni virtuose.  "Siamo moderatamente soddisfatti di quello che è stato fatto. Il ddl non può che essere condiviso. ha sottolineato ancora Fontana - tenuto conto che non fa che ribadire i contenuti della Costituzione e della legge del 2009 in cui tutti crediamo, e anche perché proviene da un governo di centrodestra non si può non essere d'accordo".
"Ci sono state due modifiche - ha aggiunto - che la Conferenza delle Regioni ha chiesto venissero apportate. Una è legata al fatto che non si deve fare pagare le eventuali necessità finanziarie che derivano dall'applicazione dei Lep a chi è virtuoso e a chi è già in condizione di rispettare i Lep medesimi. E l'altra legata invece alle modalità di distribuzione del Fondo sulle infrastrutture. A parte queste due modiche che noi abbiamo chiesto la valutazione non può che essere positiva.
"Se oggi si fanno passi avanti è anche merito del lavoro svolto per più di un anno dalle tre Regioni interessate dalle singole intese, in particolare grazie al lavoro dell'ex ministro Erika Stefani. Dobbiamo arrivare bene e velocemente a siglare almeno delle pre-intese perché ormai sono due anni che i lombardi si sono espressi con il referendum ed è più di un anno che i nostri tecnici lavorano sulla definizione dell'intesa con le 20 richieste su 23 consentite dalla Costituzione, che abbiamo individuato. La norma proposta deve offrire criteri che accelerino i tempi della effettiva concretizzazione dell'autonomia differenziata, non che la frenino", ha proseguito il presidente Fontana. "La legge proposta oggi dal Ministro Boccia - ha ribadito - ricalca e ribadisce principi costituzionali e norme già esistenti, soprattutto seguendo i principi della legge 42 sul federalismo fiscale, che noi abbiamo sempre tenuto presenti, quindi non può che esserci una condivisione di fondo.