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“I Comuni aspettano risposte sulle risorse che al momento latitano”

Il confronto tra ANCI e Governo in Conferenza Stato-Città

11 NOVEMBRE 2019

“Non possiamo esprimere un parere sul fondo di solidarietà 2020 senza sapere cosa succede alle altre questioni sul tavolo, a partire dal ripristino dei 563 milioni di taglio che gravano ancora sui Comuni. Per questo chiediamo l’apertura urgente di un tavolo di confronto con il Governo a cui presenteremo anche una lettera sottoscritta da sindaci di grandi e piccoli Comuni, di tutti i colori politici e di tutte le parti d’Italia, in cui si chiedono risposte certe sulle risorse che mancano ai Comuni”. Si è espresso in questo modo il presidente dell’ANCI Antonio Decaro, ieri al termine della Conferenza Stato-Città, presieduta dal ministro degli Interni, Luciana Lamorgese e degli Affari regionali Francesco Boccia.

“Conosciamo i problemi della finanza pubblica – ha spiegato il numero uno dell’ANCI – ma non possiamo accettare un percorso perequativo, su cui perdura l’assenza di un finanziamento statale, senza prima avere risposte sulle risorse da mettere nei nostri bilanci e che servono a erogare i servizi alle nostre comunità. Oltre ai 563 milioni – ha continuato Decaro – ci sono norme che determinano un’ulteriore stretta della spesa corrente, come ad esempio l’aumento della percentuale di accantonamento del Fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE). Un Fondo – spiega Decaro – che obbliga attualmente i Comuni ad un accantonamento complessivo di ben 4,5 miliardi di euro. In moltissimi casi l’accantonamento eccede le reali esigenze di allineamento delle procedure di spesa rispetto all’effettiva capacità di realizzo delle entrate annualmente stanziate in bilancio e che, a regole vigenti, in fase previsionale, è calcolato senza tenere conto della fisiologica capacità di riscossione dei residui attivi”.