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Piccoli Comuni: l'emergenza Coronavirus ha aperto una nuova stagione di crescita per i territori periferici

Le previsioni del coordinatore ANCI Massimo Castelli durante la riunione della Consulta Nazionale e della Commissione Montagna

21 DICEMBRE 2020

Nel corso della riunione della Consulta Nazionale ANCI Piccoli Comuni e della Commissione ANCI Montagna, il coordinatore dei Piccoli Comuni e sindaco di Cerignale Massimo Castelli si è espresso circa la condizione attuale e l’immediato futuro degli Enti Locali di minore dimensione: “Archiviamo questo 2020 terribile, per la pandemia e per le sue conseguenze su cittadini ed imprese, con la consapevolezza che la crisi ha fatto riscoprire la centralità dei Piccoli Comuni per la tenuta e la ripartenza del Paese. Servono politiche di coesione che facciano sintesi tra le esigenze dei territori periferici e quelle delle città: il Recovery Fund sarà il volano per un ripensamento generale della strategia nazionale per il Paese”.

Hanno partecipato alla riunione diversi Coordinatori regionali, nonché i nuovi rappresentanti di Campania, il sindaco di Polica Stefano Pisani, Lazio, Lubiana Restaiani, consigliere comunale di Roccagorga, e della Liguria, Natale Gatto. Presente anche il neo delegato alle Aree interne, il sindaco di Castel del Giudice Lino Gentile. Proprio in merito alle necessità dei territori più marginali, Castelli ha dichiarato che “la pandemia ha fatto emergere la crisi del modello urbanocentrico riportando l’attenzione sulla medicina territoriale, anche tramite lo sviluppo della telemedicina, e sui singoli servizi che diciamo da tempo debbano essere il pilastro su cui si fonda l’attrattività delle comunità periferiche.”. Un pensiero anche per gli investimenti futuri, considerato che “assistiamo finalmente ad una grande inversione di tendenza con consistenti risorse in conto capitale destinate ai piccoli centri ed alle aree più periferiche, risorse destinate a raddoppiarsi nel 2021. Vogliamo proseguire su questo terreno – ha proseguito Castelli – aggiungendo altri tasselli all’Agenda Controesodo lanciata dall’Associazione per combattere lo spopolamento, dovuto alla carenza di servizi e non solo di fondi ma soprattutto di politiche fiscali più adeguate alle piccole realtà economiche”.