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“Leale collaborazione direttrice per ricostruire. Comuni sentinelle della coesione”

Si è aperta di ieri la XXXVII Assemblea nazionale ANCI: l'intervento inaugurale del presidente della Repubblica Mattarella

18 NOVEMBRE 2020

Si è aperta nella giornata di ieri la XXXVII Assemblea nazionale ANCI, quest’anno in edizione speciale (causa pandemia) in diretta streaming dall’Auditorium della Conciliazione di Roma. Ad aprire il consesso in streaming è stato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Il principio di leale collaborazione istituzionale, che i Comuni conoscono bene e praticano resta la direttrice su cui ricostruire costantemente le linee efficaci per superare la crisi, – ha affermato Mattarella – rifuggendo dalla tentazione di lasciare ad altri le responsabilità delle decisioni più difficili. La cooperazione e l’assunzione di responsabilità sono apprezzate dai cittadini e generano fiducia, perché tutti sanno che una partita come questa si vince solo insieme e nessuno può pretendere di avere ragione da solo”

Il Capo dello Stato ha riconosciuto il ruolo svolto dai sindaci in questi mesi: “Avete camminato molto tra i vostri concittadini, colpiti, condizionati, allarmati al diffondersi del contagio. Il passo degli amministratori locali, a partire da quelli più piccoli, si è rivelata – ha aggiunto – una risorsa preziosa per l’intero Paese, siete stati il presidio più prossimo ai bisogni immediati delle persone, delle famiglie e attività in affanno”. Proprio questo spirito di cooperazione e comunità è ora necessario “per superare l’emergenza sanitaria, ne abbiamo bisogno per ripartire progettando un domani sereno. E i Comuni, ‘sentinelle della coesione’ , (come definite da Paolo Pagliaro nel suo intervento video) ne avvertono pienamente l’esigenza”, ha evidenziato Mattarella.
Ma ai Comuni secondo il Capo dello Stato, di fronte ai cambiamenti ed alle innovazioni che hanno cambiato il volto delle città, compete anche “la responsabilità di essere intelligenti artefici del loro futuro”. Da quanto sta avvenendo, “possiamo trarre la spinta per un rilancio e per un miglioramento del nostro modello sociale. I Comuni sono la frontiera di questa sfida che riguarda tutto il Paese. Le nuove economie, i nuovi modi di produzione e distribuzione, la rete dei servizi ai cittadini possono essere ripensati per rispondere ai nuovi bisogni sociali, evitando le diseconomie che ereditiamo da modelli precedenti”.