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STRANIERI - Dl sicurezza: al via un confronto tecnico

I sindaci (delegazione ANCI) ricevuti a Palazzo Chigi dal premier Conte: al centro dell'incontro i dubbi sull'applicazione del Decreto Sicurezza

17 GENNAIO 2019

La questione dell’applicazione del Decreto Sicurezza La delegazione di sindaci ha portato quattro proposte, condivise in sede di comitato direttivo, lo scorso 10 gennaio, per precisare il Decreto Sicurezza (convertito con modificazioni dalla legge 1 dicembre 2018, n. 132) negli aspetti dubbi, sollevati dagli amministratori locali. “Abbiamo chiesto e ottenuto che vengano comunicati ai Comuni i nomi delle persone nel sistema di accoglienza che ora saranno domiciliate e non più residenti, al fine di poter programmare i relativi servizi – continua Decaro -. Inoltre sarà resa uniforme su tutto il territorio nazionale la presa in carico sanitaria dei richiedenti asilo. Abbiamo sollecitato il Governo a inserire nel circuito di accoglienza i cosiddetti ‘vulnerabili’, famiglie con minori, donne incinte, persone con disagio psichico, alle quali comunque andrebbero garantiti servizi, e infine abbiamo chiesto maggiori risorse per i minori stranieri non accompagnati “. Il primo punto all’ordine del giorno era appunto il confronto sul Decreto Sicurezza, che si è ricomposta con l’assicurazione del governo a lavorare con circolari attuative sui punti più contestati dai sindaci. Tre, prima di tutto: mantenere l’accesso al sistema SPRAR per i soggetti vulnerabili, che dovrebbe essere assicurato dal ministero dell’Interno anche attraverso l’utilizzo di fondi europei, l’applicazione di modalità uniformi per la presa in carico dei richiedenti asilo da parte delle Asl (a questo penserà una circolare congiunta di Viminale e ministero della Salute) e la trasmissione ai Comuni dei dati su numero, età e sesso delle persone ospiti nei centri di accoglienza. La riunione è servita a ricomporre una spaccatura fra governo e sindaci che aveva rotto anche il fronte degli amministratori locali. Di “incontro positivo” hanno parlato il sindaco di Treviso e il sindaco di Chiuduno che all’uscita da Palazzo Chigi hanno riferito: “L’ANCI ha portato sulla scrivania del premier alcune proposte l’esecutivo si è mostrato ancora una volta vicino ai territori, prestando ascolto alle segnalazioni e ai suggerimenti, molti dei quali già presi in considerazione dal governo stesso”. Esprime soddisfazione anche la sindaca di Torino, Chiara Appendino. “E’ stato un incontro molto positivo e pragmatico, con grande dialogo nel merito dei problemi dei sindaci – ha dichiarato -, abbiamo esaminato alcune proposte sulle circolari attuative su alcuni punti su cui del resto già il governo stava discutendo”. Un incontro positivo: le valutazioni dei vertici ANCI Esprime soddisfazione per il “clima disteso e collaborativo che il presidente del Consiglio Conte ha, ancora una volta, mantenuto nei confronti dell’ANCI e per il pragmatismo che ha contraddistinto il dialogo tra sindaci e governo” anche Pella. Il vicepresidente vicario rimarca: “La volontà di chiarezza e di gestione al meglio dell’integrazione e del fenomeno migratorio, per quando ricade nelle funzioni dei primi cittadini è stato il principio guida con cui ci siamo presentati all’incontro. Per questo sono certo che, attraverso le circolari esplicative e le informative, ogni richiesta che abbiamo espresso troverà la soluzione tecnica adeguata”. Di “attenzione del Governo ai sindaci e all’ANCI”, parla Di Primio. “Le integrazioni, i chiarimenti che il presidente del Consiglio ha dichiarato voler fare sul decreto consentiranno anche a noi di applicarlo puntualmente, senza che questo voglia dire compromettere i diritti di alcuno”. Anche per Bianco l’incontro è stato positivo. “L’ANCI unita, sotto la guida del presidente Decaro, ha chiesto e ottenuto l’impegno ad affrontare e risolvere rilevanti aspetti del decreto sicurezza che hanno un forte impatto sui Comuni. Un approccio pragmatico, fermo restando che ogni amministratore locale ha le sue posizioni politiche, che ha registrato piena sintonia con la disponibilità del premier. È utile sedersi attorno ad un tavolo, quando si ha la disponibilità ad ascoltare le ragioni degli altri. Come è – o dovrebbe essere – naturale quando si hanno responsabilità istituzionali tanto più se particolarmente delicate”. Infine il delegato all’Immigrazione Biffoni ricorda che tutto nasce da perplessità legittimamente sollevate dai sindaci. “Questo incontro dimostra che le preoccupazioni dei sindaci erano ragionevoli. Si è provato a dare soluzione almeno per gli aspetti più complicati. Il presidente del Consiglio ci ha ascoltati e ha promesso interventi a breve. Noi teniamo alta l’attenzione”.