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Conversione Milleproroghe: come cambia l’IRPEF agricola

22 FEBBRAIO 2024

Nel corso dell’esame del provvedimento C. 1633, cioè la conversione in legge del Decreto Milleproroghe (d.l. 30 dicembre 2023, n. 215, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi), il Governo ha presentato, presso le Commissioni I e V riunite in sede referente (seduta del 13 febbraio 2024), un emendamento concernente l’IRPEF agricola.


La norma

La norma, intervenendo sull’art. 1, comma 44, della legge n. 232/2016, proroga agli anni 2024 e 2025 il regime di detassazione IRPEF dei redditi dominicali e agrari dichiarati dai coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali con alcune limitazioni. In particolare, si prevede che l’agevolazione si applichi ai coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola, diversi dalle società che hanno esercitato l’opzione di cui all’articolo 1, comma 1093, della legge n. 296 del 2006 per la tassazione dei redditi su base catastale ai sensi dell’art. 32 del TUIR. Inoltre, si prevede che per gli anni 2024 e 2025 i redditi dominicali e agrari, posseduti dai suddetti soggetti concorrano, considerati congiuntamente, alla formazione del reddito complessivo nelle seguenti percentuali:
a) fino a 10.000 euro, zero per cento;
b) oltre 10.000 euro e fino a 15.000 euro, 50 per cento;
c) oltre 15.000 euro, 100 per cento.
La misura costa 220 milioni quest’anno, e circa 350 nel biennio. Sul piano dei numeri, l’impianto soddisfa il requisito fatto circolare da fonti di Governo fin dalla mattina di lunedì: perché lo sconto abbraccia circa il 90% del totale dell’Irpef agricola dovuta da persone fisiche, coltivatori diretti, imprenditori agricoli professionali (Iap) e società semplici.